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La dodicesima edizione del festival è dedicata ad

AMÁLIA RODRIGUES "La Regina del Fado"

... per un abbraccio al Vecchio Continente e in occasione

del centenario della nascita della cantante

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«Non sono io a cantare il fado, è il fado che canta me.»
(Amália Rodrigues)
Amália Rodrigues
(Lisbona, 1 o 23 luglio 1920Lisbona, 6 ottobre 1999)
Nacque a Lisbona nel 1920, in una famiglia di poveri immigrati nel quartiere operaio di Alcantara, in un imprecisato giorno nella "stagione delle ciliegie". Il suo stato civile infatti riporta il 23 luglio, ma lei ha sempre festeggiato il compleanno il 1º luglio. Prima di dieci figli, venne abbandonata dalla madre e fu cresciuta dalla nonna. Frequentò solo tre anni di scuola elementare, iniziando presto a lavorare come venditrice di arance, poi in una pasticceria di Lisbona. Il canto era la sua passione e si fece notare presto per la sua voce. A diciannove anni decise di farne la sua professione e, grazie al suo talento, riuscì ad esibirsi al Retiro da Severa, il più prestigioso palcoscenico di fado della città. Nel giro di un anno acquisì grandissima notorietà, e i locali dove cantava registravano il tutto esaurito. Nel ’44 si recò in Brasile dove incise il primo album; ma per un disco in patria bisognò attendere il 1951, perché il manager della cantante, José de Melo, temeva che i fan avrebbero smesso di andare a sentirla dal vivo. Il successo in patria aumentò di anno in anno, ma furono i concerti tenuti all’Olympia di Parigi a consacrarla definitivamente
sulla scena internazionale nel 1955.
La sua carriera durò più di cinquanta anni con centinaia di concerti in tutto il mondo, 170 album incisi e apparizioni anche in alcuni film; continuando ad accrescere la sua popolarità anche quando l’interesse per il fado incominciava a calare, verso gli anni Sessanta. Proprio in quegli anni fu spesso ospite nei varietà della tv italiana. Amava la nostra musica, e incise una versione di "Canzone per te" di Sergio Endrigo, e "Dicitencello vuje" e "Anema e core" con Murolo. Il pubblico era ammaliato dalla sua voce e dall'espressività delle sue interpretazioni al punto da non aver bisogno di capire il portoghese per captarne il messaggio.

Continuò a esibirsi dal vivo, con grande successo, fino all’età più avanzata, facendo la sua ultima fugace apparizione in un concerto all’Expo di Lisbona nel ’98. Morì l’anno dopo, sconfitta da un cancro del polmone contro cui lottava da tempo. Dopo la sua scomparsa, il Primo Ministro portoghese Antonio Guterres stabilì tre giorni di lutto nazionale per la “Voce del Portogallo”.
Il fado è multiforme. “Ognuno di noi - scriveva Fernando Pessoa - è più d'uno, è molti, è una prolissità di se stesso. Nella vasta colonia del nostro essere c'è una folla di molte specie che pensa e sente in modo diverso.
Forse è questo l’approccio migliore per ricordare Amalia Rodrigues.
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