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la 15ª edizione di Donne In•canto
è de
dicata a

MARIA CALLAS
nel centenario della nascita
Hai un talento, coltivalo
e fanne grazia...

Maria Callas, Maria Anna Sofia Cecilia Kalogheropoulos all’anagrafe, nacque nel 1923 a New York da genitori greci.

È riconosciuta universalmente come la più grande cantante lirica della Storia, perché oltre che per la tecnica superlativa, possedeva una maestria, mai vista prima in scena, nel fondere canto e recitazione.

Ancora bambina si trasferì in Grecia con la madre, separata dal marito, dove iniziò a studiare al conservatorio. Il debutto con Tosca di Puccini in Grecia, nel ’42, con un successo strepitoso. Merito del suo spirito di sacrificio che la faceva studiare 12 ore al giorno.

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Con la fine della guerra tornò a New York, ma non riuscì a sfondare. A darle una chance fu il tenore Giovanni Zenatello che nel ’47 la scritturò per La Gioconda di Ponchielli all'Arena di Verona. Grazie a quella scrittura conobbe Giovanni Battista Meneghini, che, si innamorò di lei a prima vista, s’offrì di aiutarla proponendole di diventare il suo manager.

Così Maria Callas diventò l'idolo di tutti i teatri, e i due si sposarono nel ’50 presso l’abitazione di Arturo Toscanini. La Callas in un sol colpo conquistò il direttore d'orchestra e il teatro lirico più prestigiosi del mondo, divenendo la Regina della Scala di Milano.

Tra il ’52 e il ’54 la Callas interpretò ben 7 opere, divenne un mito e dimagrì di 28 chili divenendo un simbolo di eleganza. Ma la sua forza era la voce: precisa, potente, drammatica, unica e irripetibile.

La sua parabola iniziò la discesa nel ’57, quando conobbe l'armatore greco Onassis. Tra i due nacque una relazione e Maria si separò dal marito. Nel ’58 le vicende personali si intrecciarono a problemi artistici dovuti a un calo della voce.

Maria Callas continuò ad andare in scena con fortune alterne fino al 1965, ma non resse i continui tradimenti di Onassis che nel ’68 le preferì Jackie Kennedy. Fu uno scandalo che la portò a nuovi periodi di depressione a cui alternava momenti di sublime eccellenza artistica.

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L'ultima tournée mondiale risale al ’74.

Si ritirò poi a Parigi dove morì nel 1977 per arresto cardiaco legato alla complicazione di alcune malattie che aveva avuto da bambina.
Da tempo soffriva di insonnia e aveva sviluppato una dipendenza da metaqualone, un sedativo che dà effetti simili a quello dei barbiturici.

Amò profondamente Meneghini, perse la testa per Onassis, si innamorò di Pasolini (che la diresse in una indimenticabile Medea). Non fu mai felice.

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